Il Girasole



Prima di fornivi le indicazioni pratiche sulla semina dei girasoli, penso sia interessante provare a conoscere meglio l’identità di questo fiore. 

La Timidezza del girasole
Iniziamo dal suo nome, comunemente chiamato Girasole, in realtà nei libri di Botanica è meglio conosciuto come Helianthus annus. Queste musicali parole hanno la loro origine dal greco: helios (sole) e anthos (fiore) in riferimento alla tendenza del bocciolo ad orientarsi verso il punto di maggiore illuminazione solare. Il nostro amico ha origini americane, infatti è stato scoperto in Perù e giunto in Spagna come dono per omaggiare Filippo II (re di Spagna dal 1556 al 1598). Tuttavia, la sua storia ha origini molto più antiche. Come fa notare Alfredo Cattabiani nel suo libro “Il Florario”, Il girasole godeva di una posizione di rilievo nella civiltà inca. Grazie alle sue peculiari caratteristiche veniva considerato il simbolo della sovranità. Le civiltà di tutto il mondo hanno spesso guardato al sole come a una divinità, e gli esseri umani che più si potevano avvicinare alla condizione divina erano sicuramente i sovrani. Emblematico è l’esempio del Faraone considerato l’incarnazione del dio solare Horus, figlio di Ra. Da queste considerazioni non può stupire che per gli inca il girasole rappresentasse la personificazione terrena del Sole divino. Tuttavia, non finisce qui, i sacerdoti incas avevano osservato che i semi di questo affascinante fiore, disposti nella calatide (il disco al centro del girasole) formavano due serie di spirali che si svolgevano in senso orario e in senso antiorario. Affascinati da questa particolare conformazione associarono al girasole poteri magici. Nella storia dell’umanità non è insolito che a fenomeni inspiegabili vengano associate caratteristiche magiche. Tuttavia, oggi si agisce diversamente, il pensiero magico è stato sostituito da quello scientifico. Ed ecco che il nostro girasole ottiene un posto da protagonista nell’interesse dei matematici. Le due serie di spirali dei semi del girasole che danno origine a curve rotanti in senso orario e in senso antiorario vanno a comporre due numeri di Fibonacci consecutivi. Ricordo ancora quando il mio appassionato professore di matematica e scienze per spiegare la successione di Fibonacci (una successione di numeri interi positivi in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti) fece riferimento al girasole attirando tutta la mia attenzione.
Ebbene, oggi mia sorella ha deciso di seminare i girasoli.


Sono la sua passione e ogni anno quando la temperatura inizia ad essere più mite, generalmente verso fine marzo, ne acquista diligentemente i semi e li pone nei vasetti o nel semenziario. In questa fase, è importante che siano esposti alla luce naturale del sole. Sono piantine molto determinate, i girasoli, e in poco tempo è possibile scorgere già qualche germoglio che con coraggio fa capolino dal terreno rassicurante e fresco per immergersi nei raggi caldi del sole. Quando il germoglio raggiungerà almeno i 10 cm sarà possibile trapiantarlo direttamente nel giardino. Non è un’altezza casuale, ma i 10 cm consentono ai girasoli di sopravvivere alla feroce ingordigia delle lumache. Anche la posizione va scelta con cura. I girasoli sono insaziabili di sole, quindi è opportuno posizionarli in un luogo che sia esposto alla luce solare per la maggior parte del tempo, almeno 6 o 7 ore. La semina dei girasoli è una tradizione avviata da tempo in famiglia, ragion per cui, in giardino abbiamo “Il posto dei girasoli”. Una volta papà ha osato usurpare con le sue rose “il posto dei girasoli” scatenando l’ira funesta della mia pacata sorella.
Una volta scelto il luogo opportuno è utile capire quale sia la distanza che deve intercorrere tra una piantina e l’altra. Ebbene, per farlo dovrete guardare l’altezza del girasole riportata sulla bustina dei semini che avrete acquistato. Infatti, più verrà alto il girasole più la distanza, da prendere in considerazione, sarà maggiore. Non dimenticate che alcune specie di girasoli possono raggiungere i 4 metri di altezza!
Generalmente, i più comuni in commercio, variano da 0,5 a 1,5 m. Per questo genere di altezze, la distanza fra le piante dovrà essere di 40 cm.
Come ormai avrete capito mi piace lasciarvi con una poesia o una citazione. Eugenio Montale, grande poeta e scrittore ligure, scriveva in Ossi di seppia:

Portami il girasole ch’io lo trapianti
Nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.
[…]
Portami tu la pianta che conduce
Dove sorgono bionde trasparenze
E vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.

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