Rosa chinensis viridiflora : la più strana rosa del mondo
Una rosa unica per la sua stranezza e la sua storia
Rosa chinensis viridiflora
Oggi vi parlo di una rosa misconosciuta e spesso denigrata: la Rosa Viridiflora detta anche, dagli anglosassoni , Green Rose. Per capire il livello di “bullizzazione“ a cui è stata sottoposta questa varietà basta la citazione di David Austin, grande rosaista inglese : “ Something of a curiosity and rather insignificant in the garden, although may be of use for the flower arranger”. Addirittura, sino a qualche anno fa, sempre gli inglesi, la denominavano Rosa Monstrosa.
Perché tutto questo accanimento? Il motivo forse sta nella non corrispondenza del fiore ai parametri estetici dominanti riferiti ad un modello di rosa colorata e profumata di dimensioni tendenzialmente monumentali.
Le sue origini risalgono al secolo XVIII ( 1743 circa) quando, nei giardini dell’ impero cinese, una mutazione spontanea ha creato una forma assolutamente inedita; per le sue caratteristiche originali fu considerata talmente preziosa che divenne proprietà esclusiva dell’imperatore e nessuno la poteva coltivare al di fuori dei giardini della Città Proibita.
La classificazione delle rose è sempre un fatto complesso e dai risultati incerti perché tutte le rose, anche quelle selvatiche, hanno una storia ( storia di oltre 35 milioni di anni) fatta di infiniti incroci genetici. Uno studio del 2006 ha dimostrato che questa varietà è una mutazione della R. chinensis Pallida o 'Old Blush' la più antica rosa rifiorente giunta in Europa.
Il suo aspetto è il più particolare tra tutte le rose conosciute, infatti non possiede petali. Tutte le componenti del fiore, stami e pistilli, si sono trasformate in sepali o petaloidi accestiti in forma di una piccola rosa verde. Senza gli organi riproduttivi, è una pianta sterile. Il verde, dominante, presenta delle venature rosso scuro, carattere identificativo dei germogli di varietà cinese. La rosa possiede un profumo appena percettibile.
Perché amo questa strana pianta?
Fondamentalmente per due ragioni: mi piace pensare che il suo fiore abbia l’ aspetto dei fiori primordiali (comparsi durante il Cretaceo 140 milioni di anni fa), un ritorno casuale ad una forma ancestrale che rende affascinante e misteriosa questa varietà; e poi perché non essendo in grado di riprodursi in modo autonomo essa esiste solo grazie alla dedizione di noi umani che la propaghiamo per via vegetativa ( talee ). Il fatto che da quasi tre secoli esistano i discendenti di un’unica pianta destinata all’ estinzione è la dimostrazione di quanto le rose siano strettamente legate alla storia e alle passioni dell’ uomo.
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