La Principessa misteriosa.
Chi sei tu, Principessa? È la domanda che sorge davanti al primo vero ritratto femminile dell’Arte Italiana. Purtroppo, non ci sono iscrizioni, né sigle o altri documenti, per darle un nome. E allora? …. Fortunatamente Pisanello ha sapientemente sparso indizi che possono aiutare, un attento osservatore, a identificare questa dolcissima damigella.
Alla ricerca dell' identità della principessa
-seconda parte di quattro-
Pisanello probabile ritratto di Ginevra d'Este
1440 ca. Tempera su tavola, 43 x 30 cm. Parigi, Musée du Louvre
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Ritratto_di_principessa_estense
Il ritratto eseguito da Pisanello
ha provocato una grande discussione tra gli studiosi per riuscire ad
identificare la dama, ma oggi molti concordano che si tratti proprio di Ginevra. Il riconoscimento fa riferimento a indizi e ai simboli sparsi nel dipinto.
Ginevra
d'Este (1419 – 1440)
Ginevra fu una principessa sfortunata. La sua breve vita fu segnata da traumi e lutti. Quando aveva sei anni, sua madre, Parisina Malatesta, fu accusata dal marito, Nicolò III d'Este, di adulterio consumato con il fratellastro di Ginevra, Ugo d'Este. I due amanti furono condannati a morte per decapitazione. All' età di quattordici anni, Ginevra fu data in sposa al condottiero Sigismondo Pandolfo Malatesta Brescia, (1417 – 1468), suo cugino secondo, esuberante e spregiudicato Signore di Rimini (in totale ebbe tre mogli, un' infinità di amanti e figli naturali).
Nel 1437 morì sua sorella gemella, Lucia, e l'esistenza tormentata di Ginevra si concluse all' età di ventuno anni, dopo essere caduta in una forte depressione per la fine prematura del figlio Galeotto Roberto Novello, morto in fasce nel 1438. Vent'anni dopo la scomparsa della Principessa, nel 1461, il Papa Pio II Piccolomini, acerrimo nemico di Sigismondo Malatesta, lo dichiarò eretico e colpevole di «omicidio, stupro, adulterio, incesto, sacrilegio, spergiuro» e di altri «turpissimi e atrocissimi misfatti», inoltre lo accusò di aver avvelenato Ginevra, perché ritenuta, da lui, fedifraga. Non ci sono prove di questo atto infamante, forse solo una indagine scientifica sui resti della Principessa, sepolta nella cappella “dei giochi infantili” nel Tempio Malatestiano a Rimini, potrà definire la verità storica.
Agostino di Duccio, Giochi di putti , Tempio Malatestiano -Rimini
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L' identità della dama
Tra gli indizi che l' artista ha inserito nella trama simbolica del dipinto, il più facile da notare è sicuramente il rametto di Ginepro (Juniperus communis), posto sulla spalla della figura, che richiama immediatamente il nome del soggetto.
Pisanello - Ginevra
d'Este, particolare della spalla
Struttura e composizione del dipinto
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