Amico ragno
Un cacciatore ballerino
Paolo Caliari detto il Veronese: Aracne (o La Dialettica), 1575-1577- particolare
Nelle nostre dimore non viviamo solo noi umani e i nostri animali domestici, ma vi albergano anche ospiti elusivi e spesso fastidiosi. Essi approfittano delle particolari condizioni ambientali che sembrano echeggiare le tane dei selvatici, le caverne, le lettiere delle stalle. Si annidano negli anfratti da cui emergono durante la notte per banchettare dei nostri avanzi. Una giungla in miniatura governata dalle stesse identiche leggi che regolano i cicli di traformazione della materia e della vita. E come in una vera giungla e ci sono prede e predatori. Grazie a questo gioco delle parti l' ecologia domestica riesce a raggiungere un certo equilibrio. Equilibrio che si mantiene grazie alla presenza dei predatori.
Tra questi sono protagonisti i ragni (ordine degli Aracnidi). Purtroppo alla loro vista molti provano paura (aracnofobia) o ribrezzo ( 50% di donne e 18% di uomini). Gli scienziati hanno scoperto che l ’aracnofobia ha un’origine innata ereditata forse da un adattamento evolutivo. I ragni sono talmente presenti nella profondità del nostro inconscio, che spesso appaiono nei nostri sogni. Secondo Freud il ragno rappresenterebbe la trasfigurazione simbolica della madre e del suo ruolo nello sviluppo della prole. In effetti già nelle antiche religioni questo artropode era associato, insieme al serpente, alla Grande Madre, che governa la realtà. Infatti la ragnatela rappresenta la struttura e le connessioni dell' universo. Tela che continuamente distrutta e ricostruita identifica la ciclicità del mondo.
Tra gli intrusi di più recente presenza (2015) è la cimice marmorata (detta anche cimice asiatica, Halyomorpha halys), penetra nelle case in autunno allo stadio di adulto, invece di cadere in letargo, con il sopraggiungere dell' inverno, grazie al riscaldamento, resta attiva proseguendo la sua azione di disturbo. Difficile inviduare i suoi nascondigli. Scopriamo la sua presenza solo quando svolazza goffamente con il suo ronzio caratteristico o quando rilascia, se toccate, il suo fetido odore.
Allora siamo senza difesa da questo insetto resistente, opportunista e corazzato?
Per nostra fortuna abbiamo un insolito alleato , un cacciatore tenace e impavido che presidia discreto gli angoli delle nostre stanze, il Pholcus phalangioides. Questo ragno dall' apparenza esile e dai movimenti dinoccolati, quando percepisce un pericolo inizia ad oscillare sulla sua tela in veloce rotazione rendendosi quasi invisibile e ubiquo al nemico. In virtù della sua originale tecnica difensiva è nominato ragno ballerino. Già solo per questa sua caratteristica risulta simpatico.
Pholcus phalangioides o ragno ballerino
A più riprese il ragno (nella foto un Pholcus phalangioides maschio) aggiunge ulteriori strati al bozzolo bloccando ogni più piccola possibilità di movimento alla preda. La manipolazione attuata dal ragno è talmente delicata che non fa scattare il sistema di difesa della cimice, lo "spruzzo" di una sostanza repellente composta da due aldeidi e rilasciata ad alte temperature.
Dopo un certo numero di avvolgimenti il ragno crea un tirante con un filo non viscoso, chiamato "dragline", che viene fissato alla parete con lo scopo di mantenere stabile il bozzolo.
Il rispetto delle dinamiche naturali, al di la dei nostri pregiudizi e delle nostre fobie, porta sempre un vantaggio per tutti.
Visto l'interessamento per i ragni consiglio questo
RispondiEliminahttps://youtu.be/_Uch42IMwbM